Il decesso
Se il proprio caro dovesse mancare in abitazione, è necessario avvisare il medico di famiglia. Questi ne constaterà il decesso e compilerà i documenti sanitari previsti dalla legge.
Se il decesso dovesse verificarsi invece in una struttura sanitaria, sarà l’amministrazione dell’ospedale o della casa di cura ad occuparsi dell’accertamento.
Sarà poi cura del nostro staff provvedere al ritiro di tale documentazione, al disbrigo di tutte le pratiche burocratiche e cimiteriali con gli uffici preposti e al recupero dei vestiti per la composizione della salma, facendoli pervenire al personale della camera ardente.
Pratiche burocratiche in caso di decesso
Come si può evincere dalle informazioni fornite nei prossimi articoli, sono davvero poche le incombenze burocratiche a carico delle famiglie dopo il decesso di un famigliare, poiché oggi la tecnologia ha permesso di informatizzare tanti processi che una volta richiedevano tanta carta e pazienza e la presenza di figure preposte ha sicuramente semplificato molti iter burocratici.
Come disdire il CANONE RAI per decesso?
È una domanda che viene posta molto spesso, ma effettivamente non ha più ragione di esistere. Ecco il perché. Il canone Rai è un tributo che si paga per il possesso di un apparecchio televisivo e dal 1° gennaio del 2016 è in vigore la cosiddetta presunzione di possesso della TV, e perciò viene addebitato direttamente nella bolletta della luce del contribuente. Il suo importo è pari a 90 euro suddiviso in rate da 9 o 18 euro, a seconda che la fatturazione sia mensile o bimestrale.
Va da sé, che una volta disdetta la fornitura elettrica, decade con essa anche il canone Rai. In caso di subentro, il canone RAI continuerà ad essere addebitato al nuovo intestatario della bolletta.
Se invece non volete vedervi addebitare il canone RAI in bolletta perché non possedete una TV, è un altro discorso. In questo caso dovete presentare una dichiarazione sostitutiva di atto notorio all’Agenzia delle Entrate in cui dichiarate la non detenzione dell’apparecchio.
Come disdire la TARI per decesso?
La TARI, acronimo di Tassa sui Rifiuti, è l’imposta destinata a finanziare i costi relativi al servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Dal 2014 è andata a sostituire le precedenti tasse che venivano pagate al Comune dai cittadini, come la TARES, la TIA e la TARSU. Questa tassa deve essere pagata da tutti coloro che occupano immobili o aree scoperte che possono produrre rifiuti.
In caso di decesso dell’intestatario TARI cosa succede?
Se l’intestatario TARI deceduto era anagraficamente residente presso l’utenza, la procedura anagrafica provvede automaticamente a cessare la posizione del defunto e a volturare la tassazione a nome di un familiare convivente, se presente. In questo caso, quindi non occorre presentare la denuncia di cessazione Tari, perché l’immobile risulta ancora abitato e le utenze attive.
Se invece, a seguito del decesso, l’immobile viene venduto o lasciato con conseguente cessazione o voltura dei contratti di luce e gas a un nuovo inquilino, è necessario denunciarne la cessazione. È meglio dichiarare la cessazione quanto prima, diciamo entro un bimestre, per non vedersi addebitare spese, perché in assenza di tale dichiarazione si continuerà a ricevere l’avviso di pagamento Tari anche per l’immobile non occupato e si dovrà documentare il rilascio dei locali in caso di dichiarazione di cessazione inviata tardivamente.
Le spese per il funerale sono detraibili?
Dal 2016 vi sono importanti novità per quanto riguarda la dichiarazione dei redditi. I dati per il 730 precompilato includeranno, per la detraibilità anche le spese funebri. Inoltre anche la legge di stabilità del 2016 ha eliminato il vincolo di parentela per la detrazione di questo tipo di spesa. Le spese funebri, quindi, potranno essere detratte da chiunque sosterrà la spesa anche se non parente in linea diretta per un massimo di spesa detraibile di € 1.550,00.
Le spese funebri detraibili sono quelle nell’anno precedente la dichiarazione (es. spesa sostenuta nel 2015, dichiarazione effettuata nel 2016) per persone anche se non parenti. Alla soglia massima di spesa detraibile pari a € 1.550,00 viene applicata l’aliquota del 19% di conseguenza la detrazione sulla spesa massima detraibile è pari ad € 249,50. Se la spesa funebre è stata sostenuta da più contribuenti, la detrazione che spetta complessivamente dovrà essere suddivisa tra le persone che hanno partecipato alla spesa del funerale o dei funerali in caso di più decessi nello stesso anno. Se la fattura emessa viene intestata ad una sola persona ma al pagamento hanno partecipato più contribuenti, sarà necessaria una annotazione sottoscritta dall’intestatario sulla fattura. Una copia di tale fattura dovrà essere consegnata alle altre parti che dovranno conservarla per poi essere utilizzata per la detrazione fiscale.